Sul mercato dei titoli di stato che apparentemente non ha nulla a che fare con il mercato dei mutui sta accadendo una cosa davvero singolare. Da alcuni mesi a questa parte i titoli di stato con cedola legata all’inflazione i cosiddetti inflation linked, hanno un rendimento negativo. Cosa significa? Che gli investitori soprattutto istituzionali (banche, SIM, fondi pensione ecc.) comprano massicciamente questa particolare categoria di titoli.
Ma perchè continuano a comprarli anche se i rendimenti sono diventati negativi?
Semplicemente perchè credono che quanto stanno perdendo ora in conto capitale (acquistano il titolo sopra il prezzo di rimborso ed anche considerando le cedole dei prossimi anni il rendimento resta negativo), lo recupereranno sotto forma di cedole maggiorate a causa dell’aumento dell’inflazione.
Nessuno può essere certo che le previsioni degli operatori finanziari saranno rispettate, ma sicuramente chi ha un mutuo a tasso variabile o sta valutando di sottoscriverne uno deve tenere in considerazione questo tipo di rischio. Chi non volesse questo tipo di rischio potrebbe sottoscrivere un mutuo a tasso fisso.
Mi si obietterà che ci sono quasi 2 punti percentuali a vantaggio del variabile, ma bisogna anche considerare che i tassi IRS sono abbondantemente sotto la loro media ed è difficile che ciò possa accadere di nuovo. Tanto più che da diversi mesi è in atto un rialzo dei tassi Euribor, quelli utilizzati per i mutui a tasso variabile.