Con l’usato si possono acquistare auto prestigiose, pagandole meno: comprando, per esempio, una vettura di un anno si risparmia circa il 30% del prezzo di listino. L’altro lato della medaglia? Non si possono avere gli ultimi modelli né scegliere gli allestimenti. Ma, soprattutto, serve un po’ di attenzione in più per non prendere fregature. Se vi rivolgete a un concessionario, dovete stare particolarmente attenti al prezzo. Come dimostra la nostra inchiesta (vedi più avanti) troppo spesso gli intermediari intascano più del dovuto, perché gonfi ano artificialmente le spese per il disbrigo della pratica.
Controllo di viti e bulloni
Prima di tutto verificate che l’auto non nasconda qualche problema o abbia subìto gravi incidenti. Chiedete di provare la macchina e portatela dal vostro meccanico di fiducia per un check up generale. Brutto segnale se si vedono tracce di riparazione o ritocchi alla carrozzeria: è la cartina di tornasole, che rivela come il mezzo abbia subìto un importante intervento.
Libretto e telaio
Chiedete al venditore di poter visionare il libretto di circolazione: è il miglior modo per accertarsi che l’auto abbia effettivamente le caratteristiche tecniche riportate. In particolare ricordatevi di verificare la corrispondenza del numero di telaio.
Inserendo il numero di targa o di telaio sul sito del ministero dell’Interno potete verificare che il veicolo non sia rubato.
Revisioni, tagliandi e bolli
Accertatevi poi della data dell’ultima revisione effettuata: qualora fosse in scadenza chiedete una diminuzione del prezzo o, meglio, domandate al proprietario di sottoporre l’auto al controllo. Verificate inoltre le date dei tagliandi e gli interventi eseguiti. Chiedete anche la fotocopia del bollo: sarete in regola fi no alla sua scadenza. Se il bollo risulta non pagato, la responsabilità sarà della persona che risulta proprietaria nell’ultimo giorno utile del pagamento per il rinnovo. Al contrario, se si acquista un’automobile usata da un rivenditore autorizzato, che ha attivato il regime di interruzione dell’obbligo di
pagamento, si applicano le regole previste per il primo pagamento: in pratica, come se fosse un nuovo veicolo.
Niente ipoteche
Sequestri, pignoramenti, fallimenti, fermi amministrativi. Sono tutti quei vincoli che potrebbero trasformarsi in brutte e inaspettate sorprese per l’acquirente. La prima cosa da fare, allora, è visionare il certificato di proprietà (o il foglio complementare) e controllare nel “quadro C” che non vi sia annotata un’ipoteca a garanzia del pagamento di tutto o parte del veicolo (in caso di vendita a rate) o a copertura di altri eventuali crediti. Verifiche più approfondite possono essere svolte direttamente dal Pubblico registro automobilistico (Pra), oppure presso un Ufficio provinciale Aci, chiedendo una visura, che è possibile fare anche online sul sito Aci.it.
Ok, il prezzo è giusto
Una volta scelta l’auto, è ora il momento di sedersi davanti al venditore per definire il prezzo e, se si acquista da un rivenditore autorizzato, discutere della garanzia e valutare anche il destino dell’eventuale vecchio veicolo da lasciare in permuta o da rottamare. Per stabilire il prezzo giusto, la cosa migliore è fare riferimento alle quotazioni delle riviste specializzate (ad esempio Quattroruote) che, pur non costituendo un riferimento assoluto, rappresentano comunque un buon punto di partenza per intavolare la trattativa. A seconda poi delle condizioni specifi che dell’auto (chilometraggio,
optional, difetti ecc.) il prezzo potrà variare, anche perché bisogna tener presente che le quotazioni uffi ciali sono calcolate ipotizzando una percorrenza massima di 17mila chilometri annui per le benzina e 35mila per i diesel. Se poi si acquista un’auto da un concessionario o un rivenditore, il prezzo potrebbe salire, poiché alla quotazione sarà necessario aggiungere l’Iva.
Se acquistate da un privato
Perché la vendita sia valida, è suffi ciente annotare il passaggio sul certificato di proprietà o sul foglio complementare. Ricordatevi però che la firma del venditore deve essere autenticata da un notaio, da un funzionario del proprio Comune di residenza oppure dal titolare di uno degli Sportelli telematici dell’automobilista (Sta) presso il più vicino uffi cio Aci oppure della Motorizzazione, i quali sono tenuti a rilasciare l’autentica gratuitamente. Il passaggio dovrà poi essere registrato al Pra entro 60 giorni.
Se comprate da un professionista
Partiamo dalla parte teorica, per poi calare nella realtà con i risultati della nostra inchiesta. Le formalità sono sostanzialmente le stesse di un acquisto da privato, ma se si decide di rivolgersi a un concessionario è il professionista che se ne fa carico, attribuendo i costi al cliente con un servizio “chiavi in mano”. Esistono però alcune questioni e alcuni passaggi che richiedono un po’ più di attenzione da parte dell’acquirente. Per prima cosa è essenziale farsi rilasciare la certificazione dello stato d’uso del veicolo. Si tratta di una certificazione attestante che “l’usato è sicuro”, a cui va aggiunta la dichiarazione del numero effettivo di chilometri percorsi, lo stato di auto non incidentata e le condizioni generali degli apparati (freni, sospensioni, motore ecc.). Nel caso il veicolo abbia invece subito incidenti, il rivenditore dovrà garantire che l’assetto delle ruote e lo stato della scocca siano regolari e che il motore sia quello originale. Se il concessionario si rifiuta di fornire tutte queste informazioni significa che non conosce l’auto, non ha eseguito i dovuti controlli oppure, nella peggiore delle ipotesi, sta tentando di gabbarvi.
Il contratto
Quando si firma il contratto è importante assicurarsi che vengano riportati negli appositi spazi e in modo corretto marca e modello dell’auto, numero di telaio e di motore, anno di immatricolazione, chilometri percorsi e controlli effettuati, acconto anticipato (nel caso si acquisti da un concessionario) e garanzia prestata.
L’atto di vendita contiene solamente gli estremi del proprietario del veicolo, ma non riporta nulla sulle condizioni di vendita. Nella compravendita tra privati è perciò meglio affiancare al documento una scrittura privata, dal quale risultino chiaramente gli obblighi reciproci.